Goccia piccola, grande effetto …

Sonthofen, 13 e 14 ottobre 2023

Cosa hanno in comune la spugna, la forra e la birra? Il programma dell’assemblea dei soci a Sonthofen, a metà di ottobre, era incentrato sul tema dell’acqua.

«Una piccola goccia d’acqua nasconde una forza enorme. Dobbiamo proteggere l’acqua, perché questa forza non è infinita», dice Gabriele Farina, rappresentante della Rete Italiana dei giovani Facilitatori delle Aree Interne Rifai, della città di Cuneo. Insieme ad altri giovani di diverse Città Alpine, ha raccolto idee per un uso sostenibile e intelligente dell’acqua nelle città. Ad esempio, evitare le bottiglie di plastica e usare l’acqua di rubinetto, riciclare le acque grigie e l’acqua piovana, rinaturalizzare i corpi idrici, utilizzare nuove tecnologie per risparmiare acqua o adottare una legislazione più severa sull’inquinamento idrico. Insieme hanno presentato i risultati ai rappresentanti dell’Associazione Città Alpina dell’anno, riuniti a Sonthofen per l’Assemblea dei soci. Precedentemente, Stefan Hasler dell’Associazione svizzera dei professionisti della protezione delle acque aveva discusso nella sua presentazione le possibili soluzioni e le misure tangibili su come le città possono mantenere il ciclo dell’acqua. Questo perché il ciclo dell’acqua è fuori controllo a causa dei cambiamenti climatici, del riscaldamento globale, della distruzione del suolo, della deforestazione e dell’impermeabilizzazione. Lo hanno dimostrato ancora una volta gli eventi estremi come la siccità e le alluvioni di quest’estate. Data la sua importanza, l’obiettivo deve quindi essere quello di preservare il bilancio idrico delle Alpi nel modo più naturale possibile. Le città e i comuni, in particolare, sono chiamati a rispondere a questa sfida.

Nella suo intervento, Stefan Hasler ha affermato: «Facciamo tutto il possibile per rivitalizzare i corpi idrici il più rapidamente possibile. Lavoriamo insieme alla natura». A tal fine, ha presentato tre ipotesi di adattamento ai cambiamenti climatici:

  • incoraggiare la rinaturalizzazione dei corpi idrici
  • gli spazi attorno ai corsi d’acqua appartengono al corso d’acqua, la vegetazione ripariale seminaturale dovrebbe essere favorita ovunque
  • le linee di vita dovrebbero essere estese all’area degli insediamenti, sotto forma di cosiddette infrastrutture blu-verdi.

Secondo Hasler, tuttavia, spesso si fallisce per il fatto che anche nei Comuni è carente l’interdisciplinarità, ossia manca un dipartimento per la «protezione ambientale integrativa». L’esperto dimostra che i Comuni e le città possono essere resi più vivibili e resilienti e dovrebbero dare il buon esempio. Parla di due regole fondamentali che devono essere cambiate in modo coerente:

  • l’acqua piovana deve essere trattenuta in superficie e gestita in modo decentrato
  • bisogna sempre considerare i casi estremi, come le piogge torrenziali e il ruscellamento superficiale.

Hasler ha illustrato il concetto di «città spugna» come fonte di ispirazione. Con questo principio, l’acqua piovana può accumularsi maggiormente nel suolo, come in una spugna, evaporare attraverso il verde urbano e, allo stesso tempo, creare uno spazio vitale esterno di qualità.

In seguito, le delegazioni delle città alpine hanno potuto osservare da vicino e assaggiare un’altra forma di lavorazione dell’acqua durante una visita guidata a un birrificio. Per concludere l’incontro, i partecipanti hanno fatto un’escursione nella forra di Starzlachklamm.